Frigoriferi

Frigoriferi

L’utilizzo più frequente dei data logger in ambito industriale è nei frigoriferi che vengono utilizzati per stoccare prodotti alimentari o farmaceutici. Se la Catena del freddo deve essere garantita anche in questi ambienti, è necessario porsi delle questioni tecniche prima di scegliere lo strumento più adeguato.

Quanti data logger utilizzare?

In genere, l’utilizzo di un solo data logger per frigorifero può essere una scelta adeguata nella maggior parte dei casi, purché si rispettino alcune indicazioni essenziali. In primo luogo, deve essere individuato il punto più critico dal punto di vista termico dove posizionare il sensore di temperatura, all’interno della zona utilizzata per stoccare il prodotto.

In mancanza di una mappatura termica, i data logger devono essere due, il più possibile distanti tra loro, per intercettare possibili differenti comportamenti termici all’interno del frigorifero. Il rischio altrimenti sarebbe di non garantire il mantenimento della temperatura in alcune parti del volume.

È necessario effettuare la mappatura termica di tutti i frigoriferi?

Nel settore farmaceutico è un obbligo di legge (leggi qui), mentre in quello alimentare è una raccomandazione (leggi qui). In ogni caso una buona mappatura termica è un’azione di prevenzione di possibili rotture della Catena del freddo; un prodotto stoccato all’interno di un frigorifero lontano dal sensore del data logger, potrebbe rimanere al di fuori delle soglie di temperatura previste per la sua buona conservazione.

Siccome si può presumere che un frigorifero mantenga il suo comportamento termico per lungo tempo, non è necessario svolgere le mappature termiche frequentemente, una mappatura ogni tre anni potrebbe essere sufficiente. È, però, importante che sia fatta una mappatura in occasione della messa in servizio.

Affinché una mappatura termica sia efficace e significativa, è opportuno effettuarla con il frigorifero pieno (anche se spesso può essere scomodo) e nel periodo estivo di massimo calore esterno. È in questo periodo, infatti, che un frigorifero subisce le maggiori sollecitazioni termiche che possono modificarne il comportamento.

Cosa fare se la temperatura indicata dal data logger differisce di molto da quella del display del frigorifero?

In genere non si deve fare nulla.

Gli indicatori di temperatura dei frigoriferi hanno il solo scopo di regolare il termostato che accende e spegne il motore, spesso sono posizionati vicino alle ventole di aerazione o nelle intercapedini; il valore che indicano non è rappresentativo della reale temperatura all’interno del frigorifero.

Si deve tenere presente che i frigoriferi hanno dei forti gradienti temporali e spaziali: in punti non troppo distanti tra loro o a distanza di pochi minuti la temperatura può variare di gradi, più di quanto si possa pensare con la percezione comune.

Quali modelli di data logger utilizzare?

Escludendo l’utilizzo di data logger a scarico manuale, ormai anacronistici (e talvolta fuori norma), i modelli wireless o radio sono ormai uno standard diffuso. A seconda delle necessità, si possono suggerire due modelli differenti.

La prima soluzione potrebbe essere il data logger LoRa T1 (le caratteristiche qui). Sebbene progettato per il monitoraggio ambientale, può essere posizionato anche all’interno dei frigoriferi. Dotato anche di un sensore di luminosità, oltre alla temperatura può monitorare anche l’apertura e la chiusura delle porte.

Il limite principale di questa scelta è che dall’interno del frigorifero il segnale radio potrebbe non essere trasmesso al ricevitore; è sempre necessario fare delle prove prima dell’installazione per essere sicuri del corretto funzionamento del data logger.

In alternativa, la soluzione più classica è quella di utilizzare i data logger LoRa T2 (le caratteristiche qui) con una sonda PT100 esterna. In questo caso, l’apparecchio viene posizionato fuori dal frigorifero, la sonda invece all’interno. Avere il display della temperatura a vista permette un colpo d’occhio più efficace rispetto alla proposta precedente, perdendo però la possibilità di tenere monitorata anche l’apertura della porta.

Per meglio rappresentare la temperatura del prodotto stoccato all’interno del frigorifero, può essere utile immergere la sonda in un fluido, come ad esempio il glicerolo, che non si deteriori nel tempo.

Per i piccoli ambienti, dove i data logger wireless sono più convenienti rispetto a quelli radio, le due soluzioni precedenti si possono sostituire con gli equivalenti della linea Nano, il Nano T1 (le caratteristiche qui), o il Nano T2 (le caratteristiche qui).

Nessuno di questi due modelli ha il sensore di apertura porte, tuttavia per la linea Nano esiste il data logger specifico per questa funzione, il Nano contatto porta (le caratteristiche qui).

Verificato da MonsterInsights