La Catena del freddo in ambito sanitario
Negli ospedali e, più in generale, in tutti i presidi sanitari il controllo della temperatura è un requisito fondamentale che deve essere progettato e gestito a garanzia della salute dei pazienti.
Nell’ambiente ospedaliero si trovano situazioni molto complesse e differenti tra loro che devono, quindi, essere gestite con criteri distinti. In primo luogo, nei frigoriferi e nei congelatori, dove si conservano farmaci o campioni biologici, i requisiti per il monitoraggio della temperatura sono gli stessi che si applicano nel settore farmaceutico. Non si tratta qui di capire se questi requisiti derivino da obblighi legislativi o meno, è comunque fondamentale che vengano applicati per garantire il corretto mantenimento dei prodotti al loro interno.
Criostati a -80 °C
Una particolare attenzione deve essere posta ai criostati che operano a -80 °C e che si trovano frequentemente in tutti i presidi sanitari. È noto, infatti, a tutti gli operatori che i criostati formano spessi strati di ghiaccio all’interno del volume di lavoro; meno noto è, invece, il fatto che ciò genera dei gradienti termici notevoli che possono portare a differenze anche di 30 °C tra un punto e l’altro.
La sonda di regolazione della temperatura e quella del data logger, poste in genere vicino alle pareti del criostato, possono segnare temperature prossime a -80 °C quando in altri punti al centro del volume la temperatura è attorno a -50 °C.
Per prevenire questo effetto, i criostati dovrebbero essere posizionati in ambienti chiusi dove l’umidità dell’aria è mantenuta molto bassa, per evitare il formarsi di ghiaccio durante l’apertura delle porte o nei punti dove le guarnizioni non sono perfettamente a tenuta.
Dal punto di vista del monitoraggio della temperatura, invece, è opportuno che vengano effettuate delle mappature periodiche sistematiche e che si pongano almeno due data logger nei punti più critici.
È un’attività complessa che si affina nel tempo, ma è l’unico modo per garantire che le temperature all’interno dei criostati rimangano all’interno dei limiti prefissati.
Il microclima ambientale
Avere un microclima adeguato in tutti gli ambienti ospedalieri, specialmente nelle stanze di degenza è un elemento fondamentale per il benessere dei pazienti e degli operatori sanitari. Se il microclima non è adeguato, si possono verificare degli effetti che interferiscono negativamente sulla salute.
Il controllo dei parametri ambientali è diventato nel tempo un aspetto importante in tema di sicurezza sul lavoro. Ancora di più lo è in un ospedale o in qualsiasi altro presidio sanitario.
I fattori d’influenza
Per garantire il giusto comfort ambientale, si devono tenere in considerazione:
La temperatura dell’aria
L’umidità relativa
La ventilazione
L’illuminazione naturale e artificiale
Il rumore
La concentrazione di anidride carbonica e di ossigeno
La concentrazione di polveri
Ovviamente è improponibile pensare ad un sistema di monitoraggio di tutte queste grandezze in ogni ambiente di un ospedale; il costo sarebbe estremamente elevato. Tuttavia, si può pensare ad un sistema diffuso almeno per la temperatura e l’umidità e al monitoraggio a campione delle altre grandezze, con un piano di mappature termiche che permettano la conoscenza dettagliata del microclima di ogni ambiente.
Non è un requisito legislativo, ma una pratica di buon senso per migliorare il benessere dei pazienti che si trovano ad affrontare malattie debilitanti dal punto di vista fisico e psicologico.