La catena del freddo dei vaccini
All’interno della guida pratica del 2015 Immunization in Practice, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dedicato ampio spazio alla descrizione della Catena del Freddo dei vaccini.
La guida, che si può scaricare gratuitamente sul sito dell’OMS www.who.int e anche qui sotto, descrive una serie di raccomandazioni utili per la messa in pratica e per il monitoraggio della Cold Chain – Catena del Freddo che, dice il documento, può essere definita anche come Vaccine Supply Chain o Immunization Supply Chiain, consiste in una serie di collegamenti che sono progettati per tenere i vaccini all’interno degli intervalli di temperatura raccomandati dall’OMS, dal punto di produzione a quello di somministrazione.
La parte inferiore della figura mostra il flusso dei vaccini dalla fabbrica al punto di distribuzione, mentre la parte superiore mostra come di dati sono collezionati, registrati, controllati e analizzati e come le informazioni siano utili per alimentare la catena.
I dispositivi di monitoraggio
Senza entrare nel dettaglio del funzionamento e dell’utilizzo, la guida suggerisce l’utilizzo di quattro differenti dispositivi di monitoraggio tra loro complementari.
Si deve tenere conto che il documento è piuttosto datato e che nel frattempo tecnologie più evolute si sono sviluppate, quindi è possibile oggi trovare soluzioni ancora più performanti, mantenendone intatto lo spirito.
Vaccine vial monitor – VVM
I Vaccine vial monitor – VVM sono dispositivi di monitoraggio della temperatura che accompagnano abitualmente i vaccini lungo l’intera catena di approvvigionamento. Sono in genere delle piccole etichette con degli indicatori chimici attaccate al contenitore del vaccino (flaconcino, fiala o contagocce) già al momento della produzione.
Da quando esce dalla fabbrica fino al momento della somministrazione, il VVM registra la sua esposizione cumulativa al calore attraverso un graduale cambiamento di colore (come si vede in figura). Se il colore del quadrato interno è dello stesso colore o più scuro del cerchio esterno, il vaccino è stato esposto a troppo calore e deve essere scartato.
Lo scopo principale dei VVM è di garantire che i vaccini danneggiati dal calore non vengano somministrati, oppure per decidere quali vaccini possono essere conservati in sicurezza dopo una rottura della catena del freddo, riducendo così al minimo gli sprechi di vaccino non necessari.
I VVM aiutano anche l’utente a decidere quale vaccino deve essere utilizzato per primo: un lotto di vaccino che mostra una significativa esposizione al calore deve essere distribuito e utilizzato prima di un lotto che mostra una minore esposizione al calore, anche se la sua data di scadenza è più lunga.
Data logger
I data logger devono essere utilizzati per monitorare la temperatura dei frigoriferi e dei congelatori, con un intervallo di registrazione non superiore a 10 minuti.
Gli allarmi devono essere generati se la temperatura scende sotto -0,5 °C per oltre 60 minuti o sale oltre 10 °C per più di 10 ore continuative.
In genere il data logger deve essere posto nel punto più caldo del volume, in genere quello superiore, ma se il frigorifero contiene vaccini sensibili al congelamento, è preferibile posizionarlo nel punto più freddo.
Electronic freeze indicators
Si tratta di piccoli dispositivi digitali che vengono utilizzati con prodotti sensibili al congelamento dotati di un indicatore visivo che mostra se il vaccino è stato esposto a temperature inferiori a 0 °C. Una volta attivato l’indicatore di allarme, il il dispositivo non è più utilizzabile e deve essere sostituito, viceversa, il dispositivo può essere utilizzato fino alla scadenza della batteria incorporata.
Piuttosto che essere utilizzati come prodotti alternativi ai data logger, è meglio che siano invece complementari, per una gestione efficace della Catena del Freddo.
Termometri a bulbo
I termometri a bulbo sono, ovviamente, non consigliati per monitorare la temperatura all’interno degli ambienti a temperatura controllata; possono essere comunque utilizzati come soluzione di backup perché non hanno bisogno di alimentazione elettrica e per il loro costo molto basso.
Sono invece assolutamente sconsigliati i termometri bimetallici che tendono a derivare nel tempo in modo eccessivo.