Congelatori

Congelatori e criostati

Scopo dei congelatori e dei criostati è quello di mantenere dei prodotti a temperature inferiori a determinate soglie, per bloccare i processi biologici di deterioramento. In genere conta quindi tenere sotto controllo solamente la soglia superiore di temperatura, il superamento di quella inferiore non provoca di solito danni al prodotto.

I criteri da seguire per una buona gestione della Catena del freddo sono simili a quelli da utilizzare per i frigoriferi (leggi qui), ma con alcune differenze per tener conto delle temperature negative.

In primo luogo si deve tenere presente che anche per i congelatori e i criostati sarebbe opportuno effettuare delle mappature termiche prima della loro messa in servizio e, in seguito, secondo delle periodicità da stabilire. In questo caso, tuttavia, può essere complesso adottare gli stessi criteri utilizzati per ambienti a temperatura positiva per essere conformi alla norma EN IEC 60068-3-5:2018, (o alla EN IEC 60068-3-6:2018 a seconda dei casi), per la presenza di cassetti nel congelatore o per l’oggettiva difficoltà a posizionare i data logger nei punti previsti dalla norma.

In questi casi è quindi opportuno stabilire una procedura semplificata che comunque dia indicazioni del comportamento termico dell’apparecchio, specialmente nella valutazione del gradiente verticale di temperatura che presumibilmente è l’aspetto più critico all’interno di un congelatore.

Quanti data logger utilizzare?

In mancanza di informazioni dalla mappatura termica, sarebbe sempre opportuno utilizzare due data logger, uno in basso e uno in alto, tenendo peraltro presente che in alcuni casi nei congelatori verticali l’aria fredda viene immessa dall’alto e quindi il punto a temperatura più alta si trova in basso, a differenza di quello che si avrebbe in una situazione di convezione naturale dell’aria.

Nei criostati a -80 °C sarebbe sempre opportuno utilizzare almeno due data logger, perché i gradienti termici spaziali sono sempre estremamente elevati e la presenza del ghiaccio sulle pareti rende spesso impossibile un buon monitoraggio della temperatura al suo interno (leggi qui).

Quali modelli di data logger utilizzare?

Escludendo l’utilizzo di data logger a scarico manuale, ormai anacronistici (e talvolta fuori norma), i modelli wireless o radio sono ormai uno standard diffuso. A seconda delle necessità, si possono suggerire due modelli differenti.

Escludendo anche la possibilità di utilizzare data logger con sonda interna, per gli impianti che utilizzano la tecnologia radio i modelli più adatti per i congelatori e i criostati sono i LoRa T2 (le caratteristiche qui) e i LoRa T3 (le caratteristiche qui). I primi sono i data logger più versatili che nelle ultime versioni coprono anche gli intervalli di temperatura dei criostati, nonostante l’uso di sonde di materiale tradizionale, mentre i LoRa T3 grazie alla sonda in teflon raggiungono anche le temperature tipiche delle misure in azoto liquido.

Per gli impianti, invece, che utilizzano la tecnologia wireless i rispettivi modelli da utilizzare nei congelatori e nei criostati sono i Nano T2 (le caratteristiche qui) e i Nano T3 (le caratteristiche qui); dal punto di vista tecnico sono assolutamente sovrapponibili ai modelli qui sopra esposti.

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