Non esiste una definizione ufficiale e universalmente riconosciuta di Catena del freddo, tra le tante che si trovano in rete quella della pagina in inglese di Wikipedia sembra una di quelle meglio articolate:
Cold chain is a set of rules and procedures that ensure the systematic coordination of activities for ensuring temperature-control of goods while in storage and transit. The objective of a cold chain is to preserve the integrity and quality of goods such as pharmaceutical products or perishable good from production to consumption. [1] [2] Cold chain management earned its name as a “chain” because it involves linking a set of storage locations and special transport equipment, required for ensuring that temperature conditions for goods are met, while they are in storage or in transit from production to consumption, akin to the interconnected links of a physical chain.
An unbroken cold chain is an uninterrupted sequence of refrigerated production, storage and distribution activities, along with associated equipment and logistics, which maintain a desired low-temperature interval to keep the safety and quality of perishable or sensitive products, such as foods and medicines.[3] In other words, the term denotes a low temperature-controlled supply chain network used to ensure and extend the shelf life of products, e.g. fresh agricultural produce,[4] seafood, frozen food, photographic film, chemicals, and pharmaceutical products.[5] Such products, during transport and end-use when in transient storage, are sometimes called cool cargo.[6] Unlike other goods or merchandise, cold chain goods are perishable and always en-route towards end use or destination, even when held temporarily in cold stores and hence commonly referred to as “cargo” during its entire logistics cycle. Adequate cold storage, in particular, can be crucial to prevent quantitative and qualitative food losses.[7]
Se, quindi, si deve assicurare il mantenimento dei prodotti all’interno di temperature definite, il monitoraggio preciso e costante è pertanto l’elemento essenziale, non solo per dare evidenza a terzi del mantenimento della Catena del freddo, ma anche per intervenire tempestivamente quando si verificano situazioni non conformi.
Mantenere i prodotti alle temperature non corrette vuol dire renderli inutilizzabili, i farmaci diventano inefficaci, gli alimenti avariati; in ogni caso possono esserci gravi ripercussioni sulla salute delle persone. Non si può quindi fare a meno di un sistema di monitoraggio della temperatura, i cosiddetti data logger.
In commercio ci sono decine di prodotti con costi che vanno da poche decine di euro a punto di misura fino a diverse centinaia di euro. Qual è la scelta giusta? Facile sarebbe rispondere che è sempre meglio acquistare il prodotto più caro, ma in questo modo si verrebbe meno allo scopo che hanno queste pagine. In alcuni casi i prodotti economici sono adeguati alle necessità, in altri i prodotti più cari non solo sono necessari, ma permettono anche di prevenire lo spreco del cibo e dei farmaci, facendo risparmiare nel tempo molti più soldi di quelli che sono stati necessari per l’investimento iniziale.
Poniamoci quindi delle domande:
Quanto vale il prodotto che devo monitorare?
Se il prodotto da monitorare ha un valore elevato, allora è necessario disporre di un sistema di monitoraggio in grado di inviare allarmi in modo efficace appena si verifica una situazione non conforme. Viceversa, è sufficiente un prodotto che dia indicazioni solo a posteriori delle temperature misurate.
Il prodotto che devo monitorare è particolarmente deperibile?
Se il prodotto da monitorare è particolarmente sensibile agli sbalzi di temperatura, allora è necessario predisporre un sistema di monitoraggio con un numero di punti di misura elevato, per rilevare eventuali gradienti termici nell’ambiente di stoccaggio. In alcuni casi sono utili, se non addirittura necessarie, campagne di mappatura termica degli ambienti per conoscere quali sono i punti critici; è un’attività piuttosto costosa e complessa da gestire, ma talvolta necessaria.
Ho un obbligo legale di monitorare la temperatura?
Se si, allora è necessario che il prodotto scelto sia conforme alla norma europea EN 12830:2018 Temperature recorders for the transport, storage and distribution of temperature sensitive goods – Tests, performance, suitability. Per il settore medico, farmaceutico e alimentare è anche necessario che il software di supporto sia conforme ai requisiti FDA CFR21/11. Si deve fare attenzione che talvolta prodotti extra UE sono privi di queste conformità.
Devo monitorare la temperatura del mio prodotto durante il trasporto, qual è il prodotto più adatto?
Il monitoraggio della temperatura durante il trasporto dei prodotti può essere molto costoso e complesso. Se è necessario essere avvisati in tempo reale di situazioni non conformi, allora si devono dotare i mezzi di trasporto di impianti evoluti che richiedono un alto investimento iniziale, ma che poi hanno in genere costi di gestione contenuti. Soluzioni economiche per il monitoraggio, ad esempio di data logger con scarico manuale dei dati, fanno risparmiare sull’investimento iniziale, ma richiedono poi un forte impegno di risorse umane per la gestione, con lo svantaggio di rilevare le situazioni di non conformità solo a posteriori, dopo che il prodotto è arrivato alla destinazione finale. Un discorso a parte si deve invece fare per i trasporti a lunga distanza, quando l’utilizzo di data logger tradizionali diventa improponibile; in questo caso possono essere molto utili i data logger usa e getta, molto economici, ma adatti allo scopo.