Monitorare la temperatura dei vaccini

L’unica speranza per uscire dalla pandemia che ha stravolto il mondo nel 2020 è una campagna di vaccinazione dell’intera popolazione che sia rapida, ben gestita ed efficace. Ormai è pressoché certo che tra qualche mese avremo a disposizione alcuni vaccini, ma siamo sicuri che in Italia saremo capaci di essere rapidi, di gestire bene ed essere efficaci?

Per avere qualche speranza di ottenere dei buoni risultati, è necessario che il Governo metta insieme una squadra di esperti che siano in grado di distribuire efficacemente le dosi e che queste siano intatte e integre al momento dell’uso.

I vaccini, forse non tutti lo sanno, devono essere conservati a basse temperature, sempre al di sotto di 8 °C, in alcuni casi, come per il vaccino che ha recentemente annunciato la Pfizer, le temperature di conservazione arrivano anche a -80 °C.

Per chi non è del mestiere, questo aspetto potrebbe essere di poco conto: è sufficiente conservare i vaccini in un frigorifero o in un congelatore e il gioco è fatto, ma la realtà non è così!

L’esperienza acquisita su migliaia di apparecchi in giro per l’Italia mi dice che garantire che un frigorifero mantenga i prodotti conservati all’interno delle soglie di temperatura non è affatto banale, in un congelatore è piuttosto difficile, in un criostato a -80 °C è veramente arduo.

Se per i prodotti alimentari e per alcuni farmaci uscire per brevi periodi dalle temperature di conservazione non provoca danni, gli esperti dicono che per i vaccini la tolleranza è inferiore e che piccole deviazioni li possono rendere inefficaci.

Sebbene il problema sia estremamente complesso, in queste pagine si vogliono dare dei suggerimenti che nascono da una lunga esperienza sul campo.


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